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Attualità e Politica (7)

L'Avvocato Bressanello risponde al sig. Antonio da Vicenza il quale ci chiede: "Sono titolare di una ditta sic da oltre 15 anni nel settore metalmeccanico e ho un affidamento di € 50.000,00 ed un fatturato di circa un milione di euro annuo. Ho chiesto un ulteriore affidamento SBF alla mia banca di € 30.000,00 La banca mi ha detto che non può concedermi altro credito in quanto il mio rating non è soddisfacente e non sono in linea con i parametri di Basilea. Cos'è il rating? Come si calcola? Come posso migliorarlo? Basilea cos'è? Grazie della risposta".

L'avvocato Bressanello risponde al sig. Carlo di Padova il quale ci chiede:
"Buongiorno, sono Carlo da Padova, ai primi di gennaio io e un mio amico abbiamo aperto una società semplificata, una SRLS, sulle riparazioni di computer e corsi di informatica. Io ho 28 anni e il mio amico 33. Abbiamo girato 7 istituti di credito ma nessuno è disposto a farci un affidamento seppure minimo, in quanto tutti richiedono garanzie reali immobiliari. Tutte dicono che la società ha una vita troppo corta per poter essere finanziata. Esiste un modo per ottenere un fido o un finanziamento? Ci basterebbero 10/15.000 euro. Grazie".

Oggi rispondiamo alla sig.ra Antonella di Padova.
"Buongiorno, sono Antonella da Padova. Circa un anno fa io e il mio fidanzato avevamo per il mostro matrimonio prenotato una villa per il ricevimento del 28 Marzo 2020 e avevamo pagato la somma di € 2.500 per il noleggio della stessa. Ovviamente non abbiamo potuto fare il matrimonio per il problema del COVID-19 e abbiamo richiesto la restituzione del pagamento visto che non sappiamo quando ci sposeremo. Il proprietario della Villa ci ha risposto che non ci restituirà la caparra in quanto per lui il matrimonio lo potevamo fare. Può comportarsi così? Cosa posso fare per tutelarmi?".

Risponde l'Avvocato G.B. Bressanello

Il monopattino elettrico sta riscuotendo molto successo fra gli utenti della strada e sta prendendo sempre più piede il suo l’utilizzo da parte dei  giovani e  dalle persone adulte. L’ingombro minimo e la facile trasportabilità del mezzo, permette  di potersi districare facilmente nel traffico cittadino, nei centri storici e in alcune aree pedonali, e per brevi spostamenti, lo fa preferire alla comune bicicletta. Per molti anni il monopattino è stato relegato ad  un gioco per bambini e solo dopo la sua  motorizzazione nelle grandi città europee  viene utilizzato come un comune mezzo di spostamento.

A dispetto della apparente semplicità del mezzo, la guida del monopattino elettrico richiede una particolare destrezza e prudenza da parte del conducente.  Sempre più spesso si vedono sulle strade ed in particolare nelle aree pedonali, dei comportamenti non proprio consoni al comune buon senso e nel rispetto delle regole e  si iniziano a registrare i primi incidenti a volte anche gravi.

La circolazione del monopattino elettrico, come per gli altri mezzi, è soggetta a delle precise norme  che ne regolano l’utilizzo da parte dell’utente.

Con il decreto del Ministro delle infrastrutture e trasporti pubblicato nella Gazzetta Ufficiale  n. 162 del 12 luglio 2019, il monopattino è stato equiparato a tutti gli effetti ad un velocipede e a partire dal 1 marzo 2020 è stata ammessa  la libera circolazione  su strade, piste ciclabili e  in aree pedonali. 

La circolazione del monopattino elettrico è equiparata alla bicicletta e pertanto non è soggetta  ad omologazione, approvazione, immatricolazione, targature e assicurazione ma per poter circolare sulle strade deve corrispondere a determinate regole.

Per il rispetto delle norme, il monopattino non può avere un motore elettrico con potenza superiore ai 500W, deve essere dotato di regolatore di velocità con il limite di 25 km/h per la circolazione in strada e nelle piste ciclabili e di  6 km/h per la circolazione in aree pedonali.  Il dispositivo deve essere dotato di segnalatore acustico e deve essere visibilmente segnalato per  circolare  dopo il tramonto o nelle giornate particolarmente buie con una luce anteriore bianca o gialla fissa,  con catadiottri posteriori rossi e luce rossa fissa.

Il monopattino elettrico può essere guidato da maggiorenni o da minorenni che abbiano compiuto il quattordicesimo anno di età.  Il conducente minorenne ha l’obbligo dell’uso del casco e tutti indistintamente dovranno indossare un giubbotto o le bretelle catarifrangenti per circolare mezz’ora dopo il tramonto e nelle giornate in cui le condizioni atmosferiche precludano una scarsa visibilità.

Un volo di due metri dalle scale. È morto così Andrea Sacco, 43enne originario di Auronzo di Cadore ma residente a Dosoledo in Comelico Superiore.
L’incidente è avvenuto lunedì 10 febbraio accanto all’abitazione in cui viveva con i suoi genitori.

Sacco stava entrando nel fienile di famiglia quando, per cause in corso di accertamento, è precipitato dalle scale prive di parapetto che stava salendo.
Il volo di due metri è stato fatale: l’uomo ha sbattuto la testa al suolo ed è morto.
Sul posto la guardia medica e i carabinieri di Santo Stefano di Cadore.
La salma è a disposizione dell’autorità giudiziaria per l’ispezione cadaverica.

L’auto è parcheggiata in una proprietà privata ma ad attirare l’attenzione è la strana targa: «Raf 152 – Stato Veneto dele Venesie». Si tratta di una macchina di «proprietà» della Serenissima o come ha specificato Nicola Semenzato, il padrone dell’area dov’è in sosta: «È un’automobile del governo veneto, le targhe sono autorizzate e immatricolate alla motorizzazione dello stato Veneto».
Il veicolo, una Suzuki bianca, è ferma in un’area non pubblica e quindi non sanzionabile al momento, come hanno precisato sia i carabinieri sia la polizia locale di Trebaseleghe, paese dell’Alta Padovana dove da alcuni giorni i passanti si interrogano su che tipo di targa si tratti.

Dello strano Stato fa pare anche Roberto Fondaro, un sedicente funzionario della motorizzazione dello stato Veneto che nel suo profilo Facebook ha postato un documento che mostra come un altro veicolo e vari oggetti appartenente allo Stato Veneto dele Venssie siano stati dissequestrati nel giugno del 2018.

In quel caso era una Fiat Stilo, ora a circolare è questa Suzuki bianca, che assicura Roberto Fongaro, il funzionario della sedicente nazione: «Adesso ne sto immatricolando un’altra e ho parcheggiato nel padovano la Suzuki con cui ho girato diversi anni, due credo. Le targhe sono personali, quindi applicherò su quella nuova quelle della Suzuki».

La realtà però è ben diversa e se una qualsiasi forza dell’ordine dovesse fermare un cittadino italiano a bordo di un’automobile senza immatricolazione e senza targa valida sequestrerebbe il veicolo e farebbe incorrere l’automobilista in una multa salata e nel sequestro del mezzo.

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