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TRE CONDANNE PER UNA MAXI EVASIONE FISCALE IN PROVINCIA DI VICENZA

Sotto inchiesta la Ditta Arma Srl che opera nel settore meccanico. Sono 12 i rinvii a giudizio e 3 le condanne.  Così si è conclusa l’udienza preliminare davanti al Giudice Mantovani e al PM Blattner. Il processo con rito abbreviato, ha visto condannare a 3 anni e 4 mesi di reclusione Alexander Parenthaler di Thiene, difeso dall’Avv. Antonio Prade. Parenthaler è risultato il riferimento di parecchi titolari di Aziende intenzionati ad evadere il fisco con fatturazione falsa. Due anni tre mesi e 10 giorni invece per Marco dall’Alba di Velo d’Astico, difeso dall’Avv. Stefano Peron, che comunque ha avuto un ruolo minore nella vicenda. La confisca dei beni l’hanno subita entrambi (automobili, quote societarie, conti correnti etc). Il totale della frode a loro contestata è di circa 1,4 milioni di euro. Infine, 6 mesi di reclusione per Paolo Ceron di Cittadella, difeso dall’Avv. Fausto Taras.

Da Dicembre, davanti al Giudice Lunardon, dovranno difendersi Giorgio Scalco di Vicenza difeso dall’Avv. Marta Monticello, Gaetano Fontana di Thiene difeso dall’Avv. Mario Grassani, Carlo Dal Santo di Thiene difeso dall’Avv. Luca Cobalchini, Nicola Benetti di Arzignano difeso dagli Avv. Andrea e Ilaria Benedetti, Luisito Alessandro Walter Grendene difeso dall’Avv. Lucia Maron, Ermenegildo e Larry Bonato di Carrè difesi dagli Avv. Alessandro Dall’Igna e Roberto Sette), Pietro Torresan di Zanè, Italo e Dino Nicoli di Sandrigo, Barbara Bottecchia di Schio difesa dall’Avv. Nicola Guerra, Federico Arban di Trieste difeso dall’Avv. Daniele Fantini. Inizialmente erano 34 i titolari di piccole imprese che fruirono per qualche anno di questo sconto fiscale non dovuto.

 

Accusati di evasione fiscale, contestano decisamente i fatti così come ricostruiti dalla Procura. Molti hanno chiesto di patteggiare la pena, saldando il debito grazie ad un accordo con Agenzia delle Entrate. L’indagine della Guardia di Finanza è partita dalla Ditta Alma Srl con sede a Piovene Rocchette e amministrata da Alexander Parenthaler e Marco Dall’Alba che, per qualche anno, l’avrebbero utilizzata per fatturazioni false. Individuata incrociando diverse banche dati, poiché sospettata dal servizio informatico “Molecola”. Dopo il controllo di tutti i documenti, la Procura aveva chiesto e ottenuto la firma del Giudice per il sequestro dell’equivalente rispetto all’ammontare della frode) a carico di diverse aziende, che avrebbero azzerato l’imponibile grazie alle false fatture. I finanzieri avevano ipotizzato che, per depistare le indagini, le somme bonificate dalle ditte alla Società Alma Srl, venissero pagate su conti della Slovacchia (Multiservice & rent sro”), dove poi si prelevavano somme in contanti e restituite. I “riciclatori” avrebbero accompagnato in auto i titolari delle Aziende, che tornavano a casa con soldi puliti, anzi ripuliti. Fra le accuse infatti anche l’auto riciclaggio.

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Last modified on Giovedì, 29 Settembre 2022 15:25

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